Cos'è
Il nome di Carlo Carrà emerge per essere stato assoluto protagonista delle grandi avanguardie e correnti della prima metà del '900. Nel 1910, infatti, è firmatario con Marinetti, Severini, Russolo e Boccioni del Manifesto della Pittura Futurista; anche con la Metafisica si è cimentato sin dai suoi albori, impegnandosi poi a diffonderne la conoscenza. Con l’appartenenza alla corrente del Ritorno all’ordine di Margherita Sarfatti è stato tra i primi a riproporre figure e paesaggi.
È proprio per questo che la Fondazione Paparella Treccia è orgogliosa di avere organizzato una mostra dedicata alla grafica di Carlo Carrà, arte che riteneva sorella e non minore della pittura.
Si tratta di 47 tra acqueforti e litografie, in bianco e nero e a colori, tutte provenienti dall’archivio Carlo Carrà. Queste opere rappresentano la sintesi del percorso artistico del maestro. Sia nelle incisioni che nelle litografie, Carrà infonde la sua poetica della sintesi, del silenzio e dell’attesa: in esse si riflette la sua tensione costante verso la forma pura, la ricerca dell’equilibrio, la riduzione dell’immagine ad archetipo.
Fino al 15 settembre l'esposizione sarà visitabile dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 17:00 alle 20:00
Dal 16 settembre gli orari di visita saranno dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00
Il lunedì la mostra è aperta solo per gruppi e su prenotazione.